POESIA

Fare poesia è rincorrere le immagini che si affacciano alla nostra coscienza, prima che evaporino.

 

Tutti, in qualche momento particolare della vita, abbiamo provato a scrivere poesie, a giocare con le parole come se non dovessero creare un discorso compiuto, ma un’immagine, un quadro. Un quadro fatto di parole.

I legami logici sembrano svanire, lasciando lo spazio a relazioni segrete, congiunture inattese tra espressioni che forse non uniremmo nel normale parlato.

Nessuna descrizione precisa e appuntita, ma solo parole. Parole che si mescolano producendo effetti come nuvole che si riflettono nelle pozzanghere. Poi la gente ci cammina, nelle pozzanghere, e le immagini schiacciate producono altre immagini. Nuove. Che svaniscono velocemente.

Fare poesia è rincorrere le immagini che si affacciano alla nostra coscienza, prima che evaporino.

A livello psicologico e di crescita personale, la poesia è un mediatore artistico che presenta un enorme potenziale evocativo dei contenuti interni.

Quando la mente è lasciata libera di giocare con le parole, piano piano emergono espressioni di parti di noi che di solito parlano poco… La poesia è la casa della parti taciturne.

Infatti, non di sola logica siamo composti: il cervello è fatto di due emisferi, di cui solo uno si basa su criteri logico-analitici (il sinistro). L’altro (l’emisfero destro) associa cose che in apparenza non c’entrano nulla perché nota delle analogie di fondo, non visibili se ci fermiamo a un’osservazione puramente razionale. E’ come se vedesse delle orme e le seguisse…

Scrivendo senza troppo riflettere, possiamo lasciare che la moltitudine di sensazioni, pensieri ed emozioni cui siamo composti esprima se stessa, anche nelle parti che di solito omettiamo.

La poesia permette di dare voce alle parti normalmente escluse, evidenziando paure, desideri, direzioni.

Lavorare con la poesia è innanzitutto accogliere noi stessi nella nostra complessità, e poi darle un senso.

La prima cosa che si nota nell’atto creativo è che si tratta di un incontro…la creatività è il confronto dell’essere umano intensivamente conscio con il suo mondo” 

(Rollo May)