LAND ART

“Utilizzare la Land Art come mediatore artistico vuol dire immergersi in un ambiente vivo che offre soluzioni, pone vincoli, frustra e arricchisce, ispira e stimola.

La Land Art è una forma d’arte  che si fa fuori dai musei, fuori dalle gallerie per ritrovare la natura come palcoscenico espressivo. La natura è il mezzo, la natura è il fine. 

Utilizzare la Land Art come mediatore artistico vuol dire immergersi in un ambiente vivo che offre soluzioni, pone vincoli, frustra e arricchisce, ispira e stimola.

La Land Art si usa in sedute singole o collettive, chiedendo ai partecipanti di esprimersi tramite quello che trovano in un parco, in una spiaggia, in una montagna ecc. Gli strumenti dell’artista-cliente sono le foglie, i rami, le pietre la terra, l’acqua, il fango, tronchi d’albero che la natura mette a disposizione. 

Si possono costruire installazioni collettive per esaminare le dinamiche di un gruppo di lavoro, si può chiedere ad un paziente singolo di esprimere un aspetto del proprio sé, si possono affrontare i conflitti familiari chiedendo per ciascun componente della famiglia di comporre insieme agli altri una scultura viva. 

Questo materiale creativo è fortemente evocativo e potente nel permettere di esprimere quello che spesso a parole non si può nemmeno pensare.

Il contatto con la natura, la scelta degli elementi, il lavoro di composizione mettono fortemente in gioco la creatività e con essa la possibilità madre del potere personale. Un’altra grande lezione della Land art è il suo essere effimero, il non permettere attaccamenti rigidi: tutto quanto viene creato piano piano viene ripreso dalla natura in un continuo processo circolare di trasformazione.

 

La creatività non sta nel trovare nuovi paesaggi, ma nell’avere occhi nuovi.” 

(Marcel Proust)