FOTOGRAFIA

“In uno scatto rimangono impressi non solo la situazione ma anche tutti i vissuti ad essa connessa.”

La potenza del mezzo fotografico si manifesta nel facilitare la persona durante il processo di emersione di emozioni e vissuti, risultando particolarmente utile nell’aggirare il limite della comunicazione verbale, laddove risulti difficoltosa, carente o deficitaria.

Come utilizzarlo? In uno scatto rimangono impressi non solo la situazione ma anche tutti i vissuti ad essa connessa: il terapeuta chiede al paziente di raccogliere questi momenti di vita, personale o familiare, per guidarlo ed aiutarlo nella ricostruzione della propria storia, nell’accedere a quei cassetti della memoria mai aperti, nel far emergere ricordi molto precoci.

In questo modo l’individuo avrà la possibilità di rivivere e dare significato al passato, riflettere sul presente e sull’eventuale disagio che sta vivendo e, infine, immaginare il proprio futuro.

Una delle numerose tecniche usate in Arteterapia è quella dell’Autoritratto: la persona costruisce lo scatto, decidendone ogni particolare (tempo, posizione, sfondo, parti di se’ da mostrare), senza alcuna influenza esterna né giudizio. Davanti allo scatto ottenuto, metterà in atto un confronto tra la sua immagine interna e quella esterna, impressa nello scatto. Questa tecnica è estremamente efficace nel facilitare la costruzione o il rafforzamento, nonché l’espressione della propria Identità.

Ad oggi, molti studi confermano l’efficacia dell’uso della fotografia nel trattamento di molti disturbi; tra gli altri, dei Disturbi Alimentari (Wessel Jr. 1985) e dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi (Mancini 2006).

 

“La creatività è lo stadio dell’io sono: “Io sono ciò che sono: ho acquisito la consapevolezza di esistere come persona, diversa e distinta, unica, integrata in sé stessa, e pronta alla maturità del Sistema Nervoso.”

(Donald W.Winnicott)